La monumentale chiesa neoclassica dei SS. MM. Protaso e Gervaso fu costruita su progetto di Simone Cantoni agli inizi dell'Ottocento, andando a sostituire l'antica chiesa parrocchiale di origine medievale. La prima pietra risale all'1 giugno 1806, la consacrazione al 22 ottobre 1820. Decorazioni, arredi e lavori di completamento andarono avanti per lunghi decenni sino a poco dopo il 1880, ma sempre mantenendosi fedeli all'impianto cantoniano.
Tutto ciò fu reso possibile dal noto testamento del duca Serbelloni, ma anche dalla partecipazione dei fedeli gorgonzolesi e dell'intera comunità, che da sempre si riconosce nella sua chiesa. La prepositurale è però anche un'importante bene culturale, paesaggisticamente inserito sulla riva del naviglio Martesana, apprezzato e fotografato da moltissimi visitatori.
La Comunità pastorale 'Madonna dell'Aiuto' in vista del bicentenario della consacrazione aveva predisposto un ricco e ambizioso programma di manifestazioni, da febbraio a dicembre 2020, con appuntamenti pastorali e liturgici, culturali e gastronomici, musicali e artistici. La pandemia ha bloccato tutto alla vigilia dell'apertura ufficiale... (qui il programma dettagliato)
A giugno-luglio, e poi fra settembre e ottobre - approfittando della migliorata situazione (purtroppo un miglioramento solo temporaneo...) - si è comunque riusciti a mettere in calendario alcuni appuntamenti, tra i quali la visita dell'arcivescovo Mario Delpini il 20 settembre e la fiaccolata mariana di inizio ottobre.
Qua sotto le locandine:
Concordiola ha contribuito al bicentenario curando - nella persona di Marco Cavenago - l'organizzazione di una serie di visite guidate alla chiesa e una mostra sulla storia e l'arte dell'edificio. La mostra è stata allestita nel mausoleo Serbelloni, restando liberamente visitabile dal 20 settembre 2020 sino a marzo 2021. Le visite guidate del sabato pomeriggio - anch'esse andate incontro a cancellazioni e ricalendarizzazioni per cause di forza maggiore - hanno permesso a un centinaio di visitatori di ammirare il mausoleo, la chiesa, la sacrestia e l'oratorio della Trinità, apprezzandoli non solo come luoghi della fede della comunità, ma anche come luoghi d'arte e storia meritevoli di attenzione e di un turismo "di prossimità".
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